Vediamo in questo articolo come strutturare meglio le video interviste in generale e quelle di carattere aziendale in particolare. Tenendo presente che alla fine le regole sono le stesse,
I sei servitori di Kipling, chiamati Cosa, Perché, Quando, Come, Dove e Chi, citati nel poemetto che accompagna il racconto “The elephant’ s child” , nelle “storie poroprio così” fecero fece la loro prima apparizione nel 1902.
In quagli anni il giornalismo stava muovendo i primi passi verso la sua professionalizzazione, con l’introduzione di programmi educativi specifici per i reporter
Da allora, le sei domande fondamentali proposte da Kipling sono diventate dei pilastri in tutte le scuole di giornalismo. Ma perché? Principalmente perché gli esperti nel formare aspiranti reporter e scrittori di non-fiction sostengono che una storia non possa essere completa se il reporter non riesce a rispondere a queste domande:
- Cosa – è successo?
- Chi – è coinvolto?
- Quando – è accaduto?
- Dove – è avvenuto?
- Perché – è successo?
- Come – è successo?
Queste domande, originariamente concepite per garantire la precisione delle notizie, sono state in seguito adattate anche per ottenere informazioni in molteplici contesti, tra cui la comunicazione Business to Business e le video interviste finalizzate alla promozione aziendale. Dalla ricerca scientifica agli incontri di lavoro, dal censimento ai rapporti di polizia.
Per i nostri scopi legati al mondo della produzione di audiovisivi, ci interessa applicarle alla creazione di storie di non-fiction, che spaziano dal video promozionale, al documentario al video informativo. In ogni storia, l’intervista costituisce la spina dorsale e i “sei onesti servitori” di Kipling rappresentano la chiave di accesso al tuo obiettivo di narratore: portare intuizione e comprensione.
Il metro di misura che adottiamo per valutare l’abilità di un intervistatore risiede nella sua capacità di porre le domande giuste all’intervistato, in modo da ottenere ciò che il pubblico desidera ascoltare.
In questo articolo, dedicato alle migliori pratiche per condurre video interviste, ci occuperemo di estrapolare consigli da esperti del settore, di dare uno sguardo ai trucchi del mestiere e di condividere suggerimenti forniti da colleghi viaggiatori nell’ambito della creazione di storie di non-fiction.
Dopo aver letto queste linee, sarai sicuramente in grado di portare con te non solo un ampio repertorio di trucchi, ma anche una certa fiducia nella gestione delle sfide tipiche di un’intervista. Tuttavia, prima di addentrarci ulteriormente nelle “tecniche per una video intervista di successo”, definimao brevemente il contesto e stabiliamo alcuni principi generali.
Tipi di interviste
Nel mondo del giornalismo, la maggior parte delle video interviste rientra generalmente in due categorie principali: le interviste di notizie e le interviste personali.
Nel mondo delle video interviste di carattere aziendale, cioè quelle destinate a far parlare CEO e personaggi interni alle aziende, impiegate per lo più in eventi interni o nei canali social dell’azienda, la distinzione è pressochè la medesima. Con la differenza che spesso manca un “botta e risposta” tra intervistatore e intervistato. Anzi, sovente si tratta di monologhi che vengono preparati in precedenza.
Al riguardo il relatore viene “aiutato” con dispositivi tecnici come il gobbo elettronico o “prompt” che, insieme ad un accurato impiego di luci e fondali, rendono la performance più credibile. Sul tema “tecnico” si può vedere come uno studio di produzione specializzato in ambito aziendale allestisca veri e propri set presso le sedi dei clienti per registrare video interviste e riprese video di relatori
Nell’intervista di notizie, le risposte dell’intervistato contribuiscono a contestualizzare una storia più ampia, fornendo fatti e informazioni che aiutano a spiegare un evento o una situazione. D’altro canto, la video intervista personale si focalizza sull’intervistato stesso, che non è solo un fornitore di informazioni, ma potrebbe essere anche il protagonista di un profilo, un amministratore delegato, un CEO di una start up, o un personaggio raccontato in un documentario. La video intervista personale offre un’intuizione unica sul mondo interiore del personaggio, svelando le sue motivazioni, aspirazioni e gli ostacoli che incontra lungo il suo cammino.
Ovviamente, ci sono ulteriori distinzioni da fare quando si considera il ruolo dell’intervistato. Potresti intervistare un esperto nel campo, il cui compito principale è fornire fatti e informazioni di sfondo, oppure potresti dialogare con un partecipante diretto alla storia, che offre un punto di vista più emotivo. Nella tua carriera di narratore, avrai l’opportunità di condurre video interviste di entrambi i tipi e probabilmente anche di oltrepassare i confini tra queste categorie. Tuttavia, indipendentemente dal tipo di intervista che effettui, applicare alcuni principi generali sarà sempre fondamentale.
Coltiva la tua sete di conoscenza
Facciamo nostra una massima “Non puoi sapere tutto. Fai che sia l’intervistato a insegnarti.” Di Martha Gellhorn, corrispondente di guerra durante la Seconda guerra mondiale.
Quando ti trovi a dover raccontare una storia basata su fatti concreti, devi fare affidamento su una varietà di fonti: documenti fisici, archivi, fonti online, le tue stesse osservazioni da reporter o regista; e soprattutto, il contatto diretto con le persone che hai scelto di intervistare.
Prima di organizzare una video intervista, è indispensabile fare una ricerca approfondita sul tema e scoprire il più possibile sull’intervistato. Ma perché tutto questo sforzo? Perché vuoi essere sufficientemente preparato da poter condurre un dialogo significativo con il tuo interlocutore sull’argomento in questione. Tuttavia, evita di mostrarti saccente in modo da impressionare il tuo interlocutore.
Non considerare l’intervista come un dibattito o come un’occasione per mettere in mostra la tua competenza. Se, ad esempio, hai bisogno di dare un preambolo a una domanda per fornire fatti o contesto, quel preambolo dovrebbe essere neutralmente oggettivo. Non ha senso esprimere le tue opinioni e aspettarti che l’intervistato risponda di conseguenza. Questo non solo non è professionale, ma manca di rispetto nei confronti del tuo interlocutore e non è una tecnica che porta a risposte rivelatrici e oneste.
Aspetto che troppo spesso in una comunicazione tecnica, aziendale o di settore, viene sottovalutato.
Basta ascoltare
Ti trovi a guardare una video intervista eccezionale e l’intervistato sta rivelando informazioni tanto preziose che ti viene voglia di approfondire ancor di più, ma l’intervistatore, evidentemente, non sta prestando attenzione ed evita di esplorare ulteriormente l’argomento. Se hai letto qualcosa sulle tecniche e i consigli per fare video interviste, avrai sicuramente capito quanto sia essenziale ascoltare attentamente ciò che dice la persona che hai di fronte. Piuttosto che concentrarti solo sulle domande che hai in lista, devi essere pronto ad interagire con il tuo soggetto e partecipare attivamente a uno scambio esplorativo. Tuttavia, potrebbe capitare che il soggetto inizi a parlare e non smetta più. In questo caso è utile avere una domanda di riserva, una sorta di jolly, nel caso ti trovi a corto di idee, o se ti ritrovi a sognare ad occhi aperti durante la risposta del tuo interlocutore. Dovrebbe essere una domanda che funzioni in quasi ogni situazione, ad esempio: ‘Cosa intendi precisamente con ciò?'”
Tuttavia vanno considerati i rischi di una strategia di ascolto selettivo che viene spesso applicata dai produttori di documentari. Quando hai fatto troppa ricerca e sei determinato a ottenere risposte che si adattino a uno schema già ideato, rischi di ottenere risposte artificiali.
Tuttavia, esistono eccezioni in cui è necessario chiedere al tuo interlocutore di ripetere una risposta. Devi ascoltare attentamente per ottenere citazioni che possono essere utilizzate, risposte che siano comprensibili e in grado di sostenersi da sole senza l’aiuto di un narratore. Se il tuo intervistato non riesce a fornirti una risposta del genere, prendi mentalmente nota e non esitare a tornare indietro più tardi nell’intervista per fare la domanda nuovamente.
L’uso di tecniche di ascolto attivo può offrire un’opportunità per approfondire la video intervista e fare domande di follow-up. Evitate di attenervi esclusivamente alle informazioni di base e cercate di far raccontare una storia ai vostri interlocutori.
Chiedete “Com’era?” o “Raccontami di più su quello.” Se il soggetto risponde in maniera vaga o neutra, chiedete “Potresti darmi un esempio di quello?” Essere un esploratore e uno scopritore permetterà al pubblico di condividere la vostra intuizione.
La pazienza è fondamentale. Bisogna essere pronti ad attendere che il soggetto sia pronto a rispondere alla domanda. Non siate impazienti di riempire le pause nella conversazione, come se doveste salvare il vostro soggetto dall ‘”aria morta“, che si eliminerà in post-produzione (!!). Date tempo per riflettere sulla domanda e formulare una risposta. Spesso, le risposte più interessanti emergono quando l’intervistatore si rilassa e permette all’intervistato di esprimersi nel suo tempo.
Premesso che non esistono regole rigide per condurre una video intervista in ambito aziendale, ci sono però principi da seguire.
- Se la domanda è errata, la risposta sarà errata.
- Più contenuto si inserisce nella domanda, meno efficace sarà la risposta.
- Focalizzate la domanda su un particolare aspetto.
- Organizzate le domande in modo cronologico, così come le persone organizzano i propri pensieri.
Il compito dell’intervistatore è quello di persuadere, guidare e aiutare l’intervistato a raccontare l’evento e il suo significato, esplorando l’aspetto tecnico, promozionale o didascalico dello stesso, come un un vero utente.