Le canzoni più adatte pensando alla musica per un funerale
Durante una cerimonia funebre spesso, per ricordare il defunto, la musica può risultare fondamentale e tramite essa i parenti e gli amici danno vita ancora una volta alle sue passioni, alla sua personalità e ricostruiscono i suoi periodi di vita. Questa pratica, che esiste fin dall’antichità, oltre a ricordare il caro defunto rappresenta un vero elemento di accompagnamento all’interno di un rito così importante e per capirne di più abbiamo fatto quattro chiacchiere con i responsabili di una nota agenzia di onoranze funebri di Firenze.
La cosa principale da comprendere, prima di scegliere la musica per un funerale, è il contesto e dunque capire a quale cerimonia si sta per celebrare. Si tratta di un rito religioso, magari cristiano o di uno laico? A seconda della risposta la musica può adattarsi all’una e all’altra in maniera sia personale che caratteristica di questa tipologia di cerimonie. In secondo luogo bisogna pensare alla persona cara e ai propri gusti, a ciò che avrebbe gradito come ultimo saluto e a quanto questo si possa adattare alla situazione.
Nel caso di un rito religioso solitamente sono le chiese ad occuparsi della scelta della musica con i propri cori e si hanno dei repertori caratteristici che in maniera quasi identica si ripetono ad ogni funerale. In questo caso si può incontrare il prete o comunque il celebrante e richiedere qualcosa di consono alla Chiesa ma più vicino al ricordo del defunto come qualche canzone di musica classica di Schubert: tra i più apprezzati si trova l’Ave Maria. L’organo è lo strumento utilizzato che si adatta bene alla tipologia di un funerale cattolico, allo stesso tempo si può richiedere, di comune accordo con il celebrante, di usare anche dei brani da riprodurre, magari alla fine del rito.
Se il rito è invece laico allora la scelta per la musica sarà molto più libera e si potrà andare maggiormente incontro ai gusti e alle passioni del caro defunto. Si prende allora spunto da ciò che amava ma anche da canzoni che ricordano la sua personalità. Solitamente si chiede anche a dei musicisti esterni, magari amici e/o conoscenti, di suonare qualcosa che riporti i presenti a quando era ancora in vita. Tra le canzoni più utilizzate vi sono Amazin Grace di Newton, opere di Mozart e Chopin, come requiem o preludio 20 e l’Hallelujah di Jeff Buckley ma la lista è davvero infinita e dovrebbe adattarsi alla persona defunta.
Oltre alla scelta vi sono anche dei tempi da rispettare a seconda della cerimonia per cui sia in un rito religioso che in uno laico è importante che vi siano anche dei momenti di raccoglimento o riflessione. All’inizio sono molto indicati dei brani più lunghi, nei momenti precedenti alla celebrazione quando tutte le persone si riuniscono mentre durante la cerimonia sarebbe consigliato diminuire sia la frequenza che la lunghezza dei brani. La musica classica offre tantissime canzoni compatibili con queste scelte, con tempi lunghi e momenti solenni, ma anche momenti di pace e raccoglimento con opere di Beethoven, di Schubert, di Barber e via dicendo. Oltre all’accompagnamento musicale e alle sinfonie, se si vuole optare per qualcosa di cantato, è sempre bene scegliere un testo rappresentativo con magari delle parole che descrivano il caro defunto o il momento che si sta vivendo.
In conclusione, quando si pensa alla musica per un funerale e a quanto importante e significativa debba essere bisogna ricordarsi di ciò che avrebbe voluto il defunto. Scegliere le note in base alla personalità, ai suoi gusti, ai suoi momenti di vita è la cosa principale per rappresentare il perfetto tributo finale ad una persona così importante. Se si agirà in questo modo e si adatterà la scelta sia alla cerimonia che alla persona da ricordare si riuscirà sicuramente a rendere giustizia alla sua memoria.